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Alimentatore Antec HCP-850, potenza ed efficienza garantiti - Antec HCP-850, analisi Pt.2

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Antec HCP-850, analisi Pt.2

 

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.


ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato).

 

L’apertura dello scudo esterno di protezione non richiede eccessive manualità, anche se però una certa esperienza è fortemente consigliata. Come al solito vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

 

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario


Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC e sono state incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, tra cui due condensatori ad Y nella parte superiore, design che poi viene ripetuto su di un PCB dedicato e posizionato nella parte superiore; il tutto è in associazione a due induttori toroidali, altri due condensatori ad Y e due a X, ed un varistore (MOV, Metal Oxide Varistor).


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NOTA: ricordiamo che il MOV è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Se un alimentatore non è dotato di questa componente, nell’EMI/RFI Transient Filter, si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso, ma anche l’intero sistema! Di solito questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione e progettazione. Non è questo il caso però in quanto è presente, ben mascherato sotto il PCB superiore precedentemente menzionato. Subito dopo troviamo il Relé Zong-Ghuan 875B-1CH-F-C, le cui caratteristiche sono espresse al seguente link.


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Nel primario sono presenti ben tre condensatori elettrolitici Rubycon, da 450V e 220uf cadauno, capaci di lavorare fino a ben 105 gradi centigradi. I condensatori sono giapponesi; quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità. Come abbiamo detto, in questo caso ce ne sono ben tre, e sebbene presentino una bassa capacità, c’è tutto il necessario affinché questo modello regga carichi impegnativi. Subito dietro sono presenti tre FCPN60N, quattro 20N60CFD ed il diodo del PFC. Facciamo notare che i MOSFETs sono dotati di pad termici, che aiutano a dissipare il calore. Vi mostriamo le fotografie:


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Alleghiamo anche il link con il datasheet dei transistori di potenza Infineon SPP20N60CFD, Cool MOS™ RDS(on).

 

Trasformatore e secondario


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Una particolarità di questo modello è l’assenza di dissipatori passivi di dimensioni rilevanti, in quanto, essendo il secondario basato sulla conversione DC-DC ed essendo la ventola di dimensioni maggiorate, non è necessario adottare sistemi particolarmente complessi. Nel secondario però manca il secondo array dissipante, il che ci porta a pensare che siano stati adottati altri metodi, dovuti a componenti raffreddate passivamente. È presente la protezione OTP e la qualità nell’assemblaggio si attesta su livelli particolarmente elevati. La tipologia dei condensatori nel secondario, di dimensioni più piccole rispetto ai Rubycon precedenti, è egualmente elevata, in quanto sono sempre della medesima casa costruttrice. Facciamo presente inoltre che l’unità si basa sulla conversione DC-DC il che significa che le rail da 5 e 3.3V sono derivate a partire dalla +12V. Oltre a questo possiamo farvi notare il gran numero di condensatori elettrolitici e polimerici, ed alcuni induttori che sono utilizzati per la protezione OCP. Antec ha scelto un design multi-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A. Qui siamo a due volte tanto, per la precisione. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota in quanto ospita solamente i connettori.

 

 

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Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere elevata, come del resto l’assemblaggio, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards).

 

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